Per il ballottaggio di domenica alle comunali di Verona il vescovo invita i preti a non votare la sinistra.
Con una lettera il monsignor Giuseppe Zenti, il vescovo di Verona, invita i preti di tutta la diocesi di San Zeno ad aiutare i fedeli a “individuare quali sensibilità e attenzioni sono riservate alla famiglia voluta da Dio e non alterata dall’ideologia del gender, al tema dell’aborto e dell’eutanasia”. Così si schiera in vista delle elezioni di domenica per il secondo turno delle comunali.
Lo scontro al ballottaggio è tra il sindaco uscente Sboarina, candidato con FdI, e l’ex calciatore Tommasi del centrosinistra. Tommasi al primo turno è risultato in vantaggio sul candidato di centrodestra, risultato scioccante per Verona, roccaforte leghista e di destra. Gli screzi tra Sboarina e Tosi con il gran rifiuto del sindaco uscente per un apparentamento con Tosi potrebbero costare alla destra la città scaligera. In casi estremi, scendono in campo le forze clericali.
La lettera del vescovo contro chi professa eutanasia e ideologia gender
La lettera di Zenti è proprio l’estremo richiamo ai fedeli di votare dalla parte “giusta”. Nonostante sottolinei che gli ordinati non debbano schierarsi, l’intento ultimo sembra essere proprio quello. Il loro compito “non è schierarsi per partiti o persone, ma segnalare presenze o carenze di valori civili con radice cristiana” ma riconoscere persone e valori che sono in contraddizione con la fede.
Poi il vescovo di Verona indica altri valori su cui i fedeli dovrebbero far attenzione nel considerare i programmi dei candidati: “Il tema della disoccupazione, l’attenzione alle povertà, alle disabilità, all’accoglienza dello straniero, ai giovani, alla scuola cattolica, a cominciare dalle materne“. Queste, sottolinea monsignor Zenti, scrivendo ai presbiteri e diaconi della diocesi, “sono frontiere prioritarie che fanno da filtro per la coscienza nei confronti della scelta politica o amministrativa”.